L’apertura della Partita IVA è un passaggio obbligato per coloro che desiderano avviare un’attività di vendita online in modo continuativo.
È comune domandarsi quali siano i costi legati all’apertura della Partita IVA per e-commerce ancor prima di rivolgersi a un commercialista, vediamo quindi insieme il dettaglio delle spese da affrontare per avviare un’attività di vendita online.
Attribuzione della Partita IVA e codice ATECO per e-commerce
Il primo passo per avviare un e-commerce è quello di compilare il modello AA9/11 per le persone fisiche o AA7/10 per le società e gli enti per l’attribuzione del numero di Partita IVA.
All’interno del modulo, oltre a dati quali nome e sede dell’attività, andrà indicato anche il codice ATECO che descrive il tipo di attività svolta. Il codice ATECO di riferimento per l’e-commerce è 47.91.10 “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto via internet”.
Inizio attività e iscrizione alla Camera di Commercio
Una volta ottenuta la Partita Iva, occorre attivare l’attività. Per farlo, è necessario presentare la S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) in comune.
Tale comunicazione deve essere precedente o contestuale all’inizio dell’attività. Tra i dati essenziali richiesti dal comune vi è l’indicazione di un sito web attivo che ospita l’e-commerce o l’indirizzo di un sito di terzi dove si opera.
Entro 30 giorni dall’inizio dell’attività si deve iscrivere la ditta presso la Camera di Commercio del luogo dove ha sede.
Tra gli elementi richiesti attualmente è diventato obbligatorio anche l’indirizzo PEC (Posta Elettronica Certificata).
Oggi, tramite il portale unico “Impresa in un giorno” si riesce, il più delle volte, a completare sia la pratica di apertura che l’attivazione della ditta in breve tempo e pochi passaggi.
Contributi previdenziali per titolari di e-commerce
Da non sottovalutare è l’aspetto previdenziale, infatti, coloro che desiderano aprire un e-commerce dovranno obbligatoriamente iscriversi all’INPS Gestione Commercianti per il versamento dei contributi ai fini pensionistici.
I contributi sono da versare in quota fissa su un minimale, ovvero l’azienda dovrà pagare € 3.850,52 su un fatturato sino a € 15.953,00 per l’anno 2021. In caso di eccedenza dal minimale si dovrà versare il 24,09% che salirà poi al 25,09% per redditi superiori a € 47.379,00 in fase di conguaglio a seguito di dichiarazione dei redditi.
Il versamento dei contributi è da effettuarsi con cadenza trimestrale. È possibile richiedere la riduzione dell’aliquota contributiva in caso si svolgano anche altre attività o si rientri in determinate casistiche per fascia d’età.
Iscrizione al VIES
Per coloro che intendono vendere i propri beni e servizi a soggetti residenti in un altro Paese UE è obbligatoria anche l’iscrizione al V.I.E.S. (Vat Information Exchange System).
ATTENZIONE: Il presente documento ha un contenuto di carattere generale e ha lo scopo di fornire al lettore le informazioni più rilevanti degli argomenti che si vanno a trattare, pertanto non può sostituirsi ad una consulenza o parere fiscale specifico.